"Chiare, fresche et dolci acque,
ove le belle membra pose
colei che sola a me par donna..."
Così comincia uno dei sonetti più commoventi e romantici della letteratura italiana.
Il "grande stilo" che lo compose fu Francesco Petrarca (1304-1374), figura essenziale della nostra cultura che, guarda caso, sapete da chi si faceva ispirare???
Tse... neanche a dirlo: da una gatta!
In un medioevo misogino che bruciava streghe e felini, eccolo qua, il giustiziere - pacifico e prolifico - che ha segnato, per sempre, la poesia italica...
La sua micia la vedete nel riquadro: tra libri e pergamene, come per dire: "ecco la vera Musa". Seconda solo a Laura, come ricorda un'epigrafe commemorativa del felino, al primo piano della casa di Arquà (PD) che fu del poeta.