Piantina e foto del rifugio
locandina dell'associazione
locandina dell'associazione
sui banchetti, molta oggettistica anche per i mici
alcuni ospiti...
foto e schede di alcuni mici ospiti a Happy House
il calendario 2010 di Happy House
E' così che sono giunta sino ai volontari dell'associazione che gestisce Happy House, un meraviglioso rifugio (uno dei pochissimi) che accoglie le decine di gatti e cani lasciati soli e in cerca di casa.
La struttura vive - come molte strutture italiane! - della raccolta fondi e delle donazioni, senza alcuna sovvenzione statale: ecco perchè ci si deve organizzare per attività benefiche.
Ieri, domenica 29 Novembre, ho partecipato al mercatino dell'usato i cui proventi avevano, appunto, lo scopo di rimpinguare le modeste risorse disponibili.
Molti banchetti, carichi di oggetti - per me, occidentale - affascinanti: servizi da sake, servizi di "don" (le scodelle giapponesi), fantasie che ricordano quadri di Hokusai e Hiroshige e colori vivacissimi.
Dei numerosi ospiti, c'era una piccola rappresentanza e, fra l'altro, solo canina per motivi di ordine gestionale.
Ma c'erano le fotografie di tutti i quattro zampe presenti nella struttura, con tanto di nome e descrizione...
E il calendario 2010 (di cui sono già diventata rappresentante, nel senso che li vendo a colleghi e amici), in doppia lingua: inglese e giapponese.
Link di Happy House http://www.happyhouse.or.jp/activity/
Avevo già raccontato (in un post precedente) della mia ricerca, qui a Osaka (Giappone) di stutture ospitanti animali abbandonati.
E' così che sono giunta sino ai volontari dell'associazione che gestisce Happy House, un meraviglioso rifugio (uno dei pochissimi) che accoglie le decine di gatti e cani lasciati soli e in cerca di casa.
La struttura vive - come molte strutture italiane! - della raccolta fondi e delle donazioni, senza alcuna sovvenzione statale: ecco perchè ci si deve organizzare per attività benefiche.
Ieri, domenica 29 Novembre, ho partecipato al mercatino dell'usato i cui proventi avevano, appunto, lo scopo di rimpinguare le modeste risorse disponibili.
Molti banchetti, carichi di oggetti - per me, occidentale - affascinanti: servizi da sake, servizi di "don" (le scodelle giapponesi), fantasie che ricordano quadri di Hokusai e Hiroshige e colori vivacissimi.
Dei numerosi ospiti, c'era una piccola rappresentanza e, fra l'altro, solo canina per motivi di ordine gestionale.
Ma c'erano le fotografie di tutti i quattro zampe presenti nella struttura, con tanto di nome e descrizione...
naturalmente, in giapponese (potete vederli nelle foto).
E il calendario 2010 (di cui sono già diventata rappresentante, nel senso che li vendo a colleghi e amici), in doppia lingua: inglese e giapponese.
Lo vedete nella foto: è il bel "quadernone", di un luminoso punto di rosa, in cui "sorridono" i mici e i cagnolini di Happy House ricordando, a chi li guarda, la loro presenza e la loro speranza.
Come sempre, ADOTTATE non comprate!
Link di Happy House http://www.happyhouse.or.jp/activity/