DIOGENE - Filosofare oggi è una rivista, a tiratura nazionale, edita dalla Giunti.
Come si evince dal nome, si tratta di un giornale nato con lo specifico scopo di filosofare (e non filosofeggiare), incoraggiando la riflessione anche critica su questioni importanti della quotidianità.
Come si evince dal nome, si tratta di un giornale nato con lo specifico scopo di filosofare (e non filosofeggiare), incoraggiando la riflessione anche critica su questioni importanti della quotidianità.
Molti sono i temi trattati, tra cui quello del rapporto uomo-animale.
Della filosofia e dei gatti è stato recensito sul numero di Dicembre 2009.
Di seguito, potete leggere l'intero articolo
(trovate anche una breve intervista).
***
DELLA FILOSOFIA E DEI GATTI
Filosofia e gatti - Un libro che coniuga pensieri e felini
di A. Peroni
"La prima cosa da rilevare riguardo questo
libro (pubblicato da Mursia nel
2009) è il titolo: Della filosofia e dei
gatti, e non La filosofia dei gatti. Non fa
quindi parte di quel filone “la filosofia
di...” che infesta attualmente le librerie:
in un’epoca di somma volgarità intellettuale,
nella quale si attribuisce forzosamente
una dottrina di pensiero a cani
e porci (se mi si consente la metafora
zoologica), non ci sarebbe da stupirsi se
qualcuno si mettesse a descrivere anche
quella dei gatti. Il libro di Federica
Sgarbi, esperta di etica kantiana, si pone
su un piano differente, per nulla superficiale,
ma, anzi, autenticamente filosofico.
Vi si racconta, in primo luogo, dell’
impegno dell’autrice per accasare gli
ospiti di un gattile, un’impresa tutt’altro
che facile, affrontata non per pietà o
per desiderio di riconoscimento, bensì
– come vorrebbe Kant – come disinteressata
azione conforme a un imperativo
morale. Accanto alla prassi, essendo
l’autrice filosofa, non può mancare la riflessione,
alla quale Federica Sgarbi ci
invita a partire da passi e aforismi di
vari autori. Leggendo questo libro, infatti,
ci si trova a considerare quanto il
mondo umano possa generare sofferenza
fisica e psicologica negli altri esseri
viventi, e tuttavia quanto l’uomo
stesso, con piccole azioni quotidiane,
possa ricomporre la frattura che lo separa
dalla natura.Kant è, per certi versi,
un autore rasserenante, che ci ridona
speranza nell’umanità. È lo stesso effetto
che ci procura questo piccolo
libro, nel quale piccole storie (vere) di
gatti diventano motivo per credere
nella forza positiva degli affetti umani
(e felini).
Una lettura altamente consigliata,
se è vero – come dice Tommaso
da Kempis – che l’unico luogo dove si
può trovare la pace è in un luogo isolato
con un libro, eventualmente – aggiungo
io – con un gatto che dorme al
nostro fianco.
Intervista: Peroni - I suoi studi su Kant l’hanno portata a
un’adesione reale all’etica kantiana?
Sgarbi - Sì, anche nella vita ho sposato gli ideali
dell’etica di Kant. Una delle cose che
mi coinvolgono maggiormente è il fatto
che il filosofo, già nelle Lezioni di etica
(risalenti al periodo 1775-1780), avesse
visto e delineato la continuità tra l’atteggiamento
etico nei confronti dell’umanità
e quello nei confronti degli
altri animali. In un passo, che cito anche
nel mio libro, Kant afferma: “Poiché gli
animali posseggono una natura analoga
a quella degli uomini, osservando dei
doveri verso di essi, osserviamo dei doveri
verso l’umanità, promuovendo con
ciò dei doveri che la riguardano... Essendo
gli atti degli animali analoghi a
quelli umani e derivando dagli stessi
principi, noi abbiamo dei doveri verso
di essi in quanto, osservando questi, noi
promuoviamo quelli verso l’umanità”.
Peroni - Quanto ha influito l’etica kantiana
sulla sua decisione di impegnarsi concretamente
a favore degli animali?
Sgarbi - L’etica Kantiana presuppone non solo
un’adesione teorica a certi principi,
bensì anche un’applicazione di essi. È
necessario, insomma, imporsi con disciplina
e metodo di agire in modo coerente
rispetto ai propri valori. Allo
stesso modo, nel mio impegno animalista,
ritengo sia fondamentale esprimere
attraverso atti concreti i doveri verso gli
animali. Credo che in primo luogo
venga il rispetto della loro dignità che
si traduce in un NON rapportarsi a loro
come oggetti di consumo.
sulla sua decisione di impegnarsi concretamente
a favore degli animali?
Sgarbi - L’etica Kantiana presuppone non solo
un’adesione teorica a certi principi,
bensì anche un’applicazione di essi. È
necessario, insomma, imporsi con disciplina
e metodo di agire in modo coerente
rispetto ai propri valori. Allo
stesso modo, nel mio impegno animalista,
ritengo sia fondamentale esprimere
attraverso atti concreti i doveri verso gli
animali. Credo che in primo luogo
venga il rispetto della loro dignità che
si traduce in un NON rapportarsi a loro
come oggetti di consumo.
Peroni - Pensa che gli animali vivano filosoficamente,
che siano alla costante ricerca
di una saggezza?
Sgarbi - La domanda richiederebbe una lunga
disquisizione. Personalmente, credo che
esista negli animali una forma di “saggezza”,
anche se forse non è definibile
nei termini della razionalità umana.
che siano alla costante ricerca
di una saggezza?
Sgarbi - La domanda richiederebbe una lunga
disquisizione. Personalmente, credo che
esista negli animali una forma di “saggezza”,
anche se forse non è definibile
nei termini della razionalità umana.
Peroni - Ritiene che gli animali abbiano qualcosa
da insegnare all’uomo sul piano
etico?
Sgarbi - In passato, si è detto che l’uomo è l’essere
morale, in ragione di considerazioni
che non possono essere discusse
in un così breve spazio. Sinceramente,
credo che l’attaccamento che l’animale
prova nei confronti dell’essere umano
sarebbe già un elemento da evidenziare
nell’ ambito del dibattito filosofico, etologico
e scientifico. Nella mia esperienza,
ho visto gatti e cani provenienti
da rifugi nutrire un profondo senso di
gratitudine verso chi li aveva adottati,
una gratitudine espressa (anche se con
diverse modalità) attraverso un amore
presente nel corso di tutta la vita. Al
contrario, non mi risulta che l’uomo si
assuma sempre e con responsabilità
l’impegno verso l’animale adottato o gli
altri animali. Lo conferma, purtroppo,
l’esistenza di luoghi come i gattili e i canili,
ospitanti essere viventi abbandonati
o maltrattati, la cui essenza
animale, solo perchè non umana, è stata
calpestata o tradita.
da insegnare all’uomo sul piano
etico?
Sgarbi - In passato, si è detto che l’uomo è l’essere
morale, in ragione di considerazioni
che non possono essere discusse
in un così breve spazio. Sinceramente,
credo che l’attaccamento che l’animale
prova nei confronti dell’essere umano
sarebbe già un elemento da evidenziare
nell’ ambito del dibattito filosofico, etologico
e scientifico. Nella mia esperienza,
ho visto gatti e cani provenienti
da rifugi nutrire un profondo senso di
gratitudine verso chi li aveva adottati,
una gratitudine espressa (anche se con
diverse modalità) attraverso un amore
presente nel corso di tutta la vita. Al
contrario, non mi risulta che l’uomo si
assuma sempre e con responsabilità
l’impegno verso l’animale adottato o gli
altri animali. Lo conferma, purtroppo,
l’esistenza di luoghi come i gattili e i canili,
ospitanti essere viventi abbandonati
o maltrattati, la cui essenza
animale, solo perchè non umana, è stata
calpestata o tradita.
Federica Sgarbi ha una laurea in Filosofia
e una in Psicologia. Attualmente è
impegnata in un dottorato in Filosofia
a Parigi, presso la Sorbona.
Cura diversi blog filosofici e animalisti:
http://dellafilosofiaedeigatti.blogspot.com
http://filosofia-prendila-con.blogspot.com
http://eticanimale.blogspot.com "
Alessandro Peroni
Per avere maggiori informazioni sulla rivista potete consultare il sito http://www.diogenemagazine.eu/home/
e una in Psicologia. Attualmente è
impegnata in un dottorato in Filosofia
a Parigi, presso la Sorbona.
Cura diversi blog filosofici e animalisti:
http://dellafilosofiaedeigatti.blogspot.com
http://filosofia-prendila-con.blogspot.com
http://eticanimale.blogspot.com "
Alessandro Peroni
Per avere maggiori informazioni sulla rivista potete consultare il sito http://www.diogenemagazine.eu/home/